martedì 21 maggio 2013

"Ritorni" la collana che ripropone opere di altro valore culturale in versione e-book


Sono tre significative opere di tre significativi scrittori siciliani appartenenti a diverse generazioni a inaugurare la nuova collana di e-book “Ritorni” della casa editrice Sikeliana. Si tratta in particolare di: “Nero barocco nero” di Maria Attanasio, “Daniela Rocca” di Domenico Trischitta, e “Cornelia Battistini o del fighettismo” di Massimiliano Perrotta.



“Ritorni” rende nuovamente disponibili in versione digitale opere fuori commercio o di difficile reperibilità nelle librerie per ridar loro luce e metterne in risalto il valore culturale innegabile, affinché tali opere “rivedano vita” e siano consultabili in ogni dove e in ogni dunque, senza limiti spaziali e temporali.

La scelta di partire proprio dalla pubblicazione di tre autori siciliani rientra appieno nella mission che la casa editrice Sikeliana si era prefissa fin dalla sua nascita, ossia affondare nel territorio siculo le sue radici per diffonderle in tutto il mondo. Nel caso specifico della collana “Ritorni” si è scelto di farlo avvalendosi di quella che oggi rappresenta la più alta tecnologia in campo di libri, ossia gli e-book (ricordando che Sikeliana è stata la prima casa editrice siciliana a produrre libri digitali). Un connubio quindi tra passato e nuovo, tra il libro e l’opera d’arte nella sua più intima essenza, unito alla tecnologia di ultima generazione che non può che portare a un rilancio di tali opere e difenderne la memoria.

“Nero barocco nero”, pubblicato nel 1985 da Sciascia, è uno dei più intensi libri poetici di Maria Attanasio. Una raccolta nella quale si addensano il «barocco nero» siciliano, la luminosità mediterranea e un rovello dialettico di ascendenza mitteleuropea.

“Daniela Rocca. Il miraggio in celluloide” di Domenico Trischitta racconta la storia della bellissima attrice catanese caduta lungo la strada verso il successo cinematografico. Edito da Boemi nel 1999, il lavoro ha una postfazione di Manlio Sgalambro.

“Cornelia Battistini o del fighettismo” di Massimiliano Perrotta raccoglie il monologo drammatico di una giovane donna che ha perduto l’amore e un pamphlet sul fighettismo, per l'autore lo spirito della nostra epoca. Pubblicato nel 2006 da La Cantinella, nel 2012 è stato tradotto in Francia da LC Éditions.

Poesia, narrativa e teatro, tre generi differenti per tre autori diversi nello stile ma accomunati da un'unica musa ispiratrice: la Sicilia, vissuta come terra natia, di approdo e di partenza, come terra ricca di humus culturale che non può essere sepolto, ma a cui va data linfa nuova e slancio in tutte le sue forme.

Gli e-book saranno disponibili sui principali portali di distribuzione di libri digitali da oggi.



venerdì 29 marzo 2013

200 ANNI PER LAGRANGE: COMMEMORAZIONI A TORINO PER IL GRANDE MATEMATICO



Quest'anno ricorre il bicentenario della morte di Joseph Louis Lagrange (Torino, 1736 - Parigi, 1813), il grande matematicoche nel 1757 aveva dato vita, con gli amici Giuseppe Angelo Saluzzo di Monesiglio e Giovanni Francesco Cigna, a quella Società scientifica di carattere privato dalla quale avrebbe avuto origine, nel 1783, l'Accademia delle Scienze di Torino.

In quel momento, però, Lagrange aveva già lasciato Torino, chiamato a Berlino da Federico II di Prussia per sostituire il grande Euler alla guida della sezione di matematica dell'Accademia prussiana. Alla morte del sovrano si era poi trasferito a Parigi dove, nel periodo rivoluzionario, avrebbe presieduto la Commissione dei pesi e delle misure alla quale si deve la creazione del Sistema Metrico Decimale. Sempre a Parigi avrebbe partecipato alla fondazione dell'École Polytechnique e dell'École normale supérieure per essere poi nominato Senatore e Conte dell'Impero da Napoleone ed essere infine sepolto al Panthéon.
Questa giornata apre le celebrazioni organizzate dalla nostra Accademia per onorare la memoria del suo illustre Socio fondatore, grazie alle testimonianze dei Presidenti delle altre due Accademie delle quali Lagrange fu Socio e al contributo degli studiosi che illustreranno la fi gura del grande matematico e scienziato. 
Sala dei Mappamondi, ingresso da Via Accademia delle Scienze 6 PROGRAMMA ore 10.00 Introduzione Alberto Conte, Presidente dell'Accademia delle Scienze di Torino Saluti di Piero Fassino, Sindaco di Torino Sergio Roda, Prorettore dell'Università degli Studi di Torino Marco Gilli, Rettore del Politecnico di Torino Cesare Emanuel, Rettore dell'Università del Piemonte Orientale Interventi Günter Stock, Presidente della Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften Philippe Taquet, Presidente dell'Academie des Sciences de Paris Ciro Ciliberto, Presidente dell'Unione Matematica Italiana Franco Brezzi, Vice-Presidente dell'European Mathematical Society Luigi Pepe (Università degli Studi di Ferrara), Lagrange a Torino Discussione ore 14.30 Massimo Inguscio (European Laboratory for Non-Linear Spectroscopy), Lagrange in Berlin Jean Dhombres (Centre National de la Recherche scientifique), Lagrange à Paris Discussione

domenica 17 marzo 2013

Gli studenti della Scuola Internazionale di Comics disegnano la copertina del nuovo libro “La tua reputazione su Google e i Social Media”

Per la prima volta gli studenti della Scuola Internazionale di Comics disegnano la copertina di un libro mettendo alla prova la loro creatività e sfidandosi a vicenda. Su iniziativa degli autori Antonio De Nardis e Ale Agostini e in collaborazione con la scuola, gli studenti realizzeranno la cover del volume La tua reputazione su Google e i Social Media (HOEPLI); i lavori prodotti saranno poi votati dagli utenti della community Pinterestitaly, il primo blog italiano su Pinterest.

In occasione della pubblicazione del libro La tua reputazione su Google e i Social Media, gli oltre 1000 creativi delle 9 sedi italiane della Scuola Internazionale di Comics – Roma, Firenze, Jesi, Torino, Pescara, Padova, Reggio Emilia, Brescia, Napoli – realizzeranno soluzioni originali per il layout della copertina. Il loro progetto creativo deve essere in grado di interpretare in maniera originale il concetto di reputazione online, la tematica illustrata dal libro.
Gli elaborati, una volta realizzati, verranno sottoposti alla valutazione degli utenti del blog Pinterestitaly. Le 10 opere ritenute migliori verranno esaminate successivamente da una giuria composta da Luca Conti, curatore della collana Hoepli Web&Marketing 2.0 (di cui fa parte il volume); Andrea Sparacino, editor HOEPLI; da Enrica Ficai Veltroni, rappresentante della Scuola Internazionale di Comics e dagli autori del libro. L’immagine selezionata sarà quella ritenuta più adatta al libro sia per coerenza con il tema sia per creatività.
Al giovane designer che si aggiudicherà la vittoria, la possibilità di vedere pubblicati i propri credits all’interno del libro La tua reputazione su Google e i Social Media e sul sito www.sosreputazioneweb.it. Quest’ultima opportunità verrà offerta anche agli altri classificati della top ten.
L’iniziativa, nata per volontà di Antonio de Nardis e Ale Agostini, ha l’obiettivo di illustrare la complessa tematica della digital reputation e di descrivere quali siano le principali opportunità e i rischi derivanti dal legame sempre più forte tra vita reale e manifestazione della stessa sul web attraverso Google e i Social Media.
Partendo da questi aspetti, i partecipanti al contest dovranno offrire una visione innovativa della reputazione su Google e i Social Media collegata alla rappresentazione di una serie di rischi e potenzialità per la propria immagine.
“Siamo molto soddisfatti di questa collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics e con Pinterestitaly – commenta Antonio de Nardis, Docente Digital & Social Media Marketing e autore del volume La tua reputazione su Google e i Social Media – soprattutto siamo orgogliosi di aver pensato a un’iniziativa che darà spazio ai giovani che, grazie al loro entusiasmo e alla loro originalità, sapranno offrire una visione alternativa e innovativa della reputazione sul web”.
Gli studenti interessati a partecipare al contest trovano maggiori informazioni sul sito www.sosreputazioneweb.it.



Postato da Yorker University

venerdì 8 marzo 2013

GOOGLE DOODLE PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

Google festeggia oggi con il suo "Doodle" la  giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna) che ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. 

Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922.

Per saperne di più:   Giornata_internazionale_della_donna

Studio di Architettura Online

E' da poco su internet il sito www.studiodiarchitetturaonline.it che offre dei convenienti servizi di progettazione da acquistare sotto forma di pacchetto. La filosofia di Studio di Architettura Online.it consiste nel dare a tutti la possibilità di avere una consulenza professionale di un architetto grazie all'abbattimento dei costi dovuto alla comunicazione più diretta tra professionista e committente attraverso internet e l’abolizione dei minimi tariffari professionali (D.L. 223/2006). 

Con internet i costi di progettazione sono diminuiti grazie al fatto che il committente è chiamato a collaborare realizzando un rilievo dei suoi interni e a fornire ogni informazione utile insieme alle fotografie di ogni ambiente da progettare. Il “Pacchetto Progettuale” di Studio di Architettura Online.it offre uno strumento facile, creativo e professionale per chiunque voglia chiedere il parere di un architetto per la progettazione della propria casa, del proprio ufficio o di un’attività commerciale tramite internet. Il servizio di progettazione di Studio di Architettura Online.it è facile, economico e rapido, ed è ritagliato su misura per ogni utente la cui soddisfazione è il primo obiettivo. 

I Pacchetti sono stati studiati con varie fasce di prezzo a seconda delle esigenze del cliente. Sono denominati Progetto Easy, Progetto Smart e Progetto Full hanno prezzi che partono rispettivamente da 79, 159, 319 euro iva inclusa e possono essere ampliati con delle opzioni aggiuntive. 

Il Pacchetto Progettuale generalmente è composto da una pianta con demolizioni e ricostruzioni, da una pianta del progetto, da una pianta del progetto con indicazioni di quote, da una pianta del progetto con indicazioni di arredo e da viste tridimensionali interne del progetto. E’ incluso nel pacchetto anche la stampa del progetto e la spedizione Pacchetto via posta ed e-mail. Inoltre Studio di Architettura Online.it si avvale di Architetti, Ingegneri e tecnici abilitati che possono sviluppare il progetto ed ottenere dagli enti pubblici predisposti i permessi necessari per legge. 

Nella sezione sul sito denominata Servizi Personalizzati, su richiesta si può affidare la pratica ad un tecnico di Studio di Architettura Online che se ne occuperà interamente per tutto l'iter procedurale. Questo tipo di servizio si rivolge ad un utenza residente nel Lazio, Umbria, Toscana, Abruzzo, Molise e Campania. I Servizi Personalizzati sono: l’ottenimento del Permesso di Costruire, la D.I.A., la S.C.I.A., il C.I.L., Servizi Catastali e la redazioni di Certificazioni Energetiche. Il grande vantaggio, per chi decide di usufruire di questo servizio, è il colloquio on-line con gli architetti attraverso skype e qualsiasi modalità utile, attraverso si può ricevere e discutere il progetto da casa o dall'ufficio, come e quando è più comodo e decidere insieme tutti i dettagli del progetto sino anche agli ultimi ritocchi dei spazi interni (cucina, bagno, camera da letto, soggiorno) o d'esterni (giardino, gazebo, veranda, portici) e dell'arredamento. Si ha così la possibilità di avere una consulenza professionale low-cost, dai prezzi contenuti e in base agli elaborati richiesti. 

Il progetto online può richiedere anche pochi minuti ed è estremamente conveniente per realizzare la casa e gli arredamenti interni che si è sempre desiderato. Il contatto con i nostri architetti è diretto, vi offrono esperienza, professionalità, creatività e funzionalità, in qualsiasi momento della giornata.



Postato da Yorker University: il modello Open University che funziona. 

giovedì 7 marzo 2013

Andiamo a correre, l'ultimo libro di Fulvio Massini compie un anno

Compie un anno il libro "Andiamo a correre" di Fulvio Massini edito da Rizzoli, diventato un vero e proprio manuale pratico per chi corre, per chi inizia a correre e per chi ancora deve iniziare ma non ha ancora trovato il giusto stimolo per farlo. 


Il libro si rivolge a tutti, perché tutti possono correre, come sostiene Fulvio Massini, da trent'anni allenatore di maratoneti, che svela tutti segreti di questo meraviglioso sport: la tecnica di corsa, l'allenamento adatto ad ogni livello di preparazione fisica, l'alimentazione più adatta da seguire e da integrare al programma di allenamento, gli integratori necessari nei momenti di allenamento intenso, l'abbigliamento per ogni condizione climatica, gli accessori per monitorare le vostre uscite di corsa, le scarpe adatte al vostro modo di correre ... e tutti gli argomenti che riguardano l'approccio con la corsa sia per chi è alle prime armi, chi non è più giovanissimo o si trova un po’ fuori forma e chi mira dritto al grande traguardo di allenarsi per la maratona.

Illustrazioni sull'esecuzione di esercizi di stretching e potenziamento da svolgere prima, dopo o in sostituzione alla corsa quando si è impossibilitati ad allenarsi, gli esercizi per la prevenzioni di quei fastidiosi infortuni che rallentano l'allenamento o che addirittura nei principianti, sono la principale causa di abbandono della pratica della corsa. Spiegazioni sui principali test di valutazione (test di Conconi, test del lattato, plicometria...) e paragrafi esaustivi sui diversi metodi di allenamento (ripetute, medio, progressivo, lunghissimo, fartlek ...) da utilizzare e loro efficacia. I giusti consigli per affrontare la corsa e tutte le sue componenti e per raggiungere l'obiettivo di star bene, per affrontare la maratona o solo per correre e divertirsi.

Con una scrittura chiara, da cui emerge la grande esperienza e passione di Fulvio, il libro offre tutti gli strumenti per imparare a correre per stare bene.
Disponibile anche in versione e-book.




mercoledì 6 marzo 2013

RCS media group sceglie informatica per valorizzare il crm in ottica digital e big data

Grazie alle soluzioni di Informatica, il colosso dell'editoria italiana gestirà oltre 13 milioni di anagrafiche, integrandole con i dati provenienti dai canali Social 

Informatica Corporation, (NASDAQ: INFA), il principale fornitore indipendente di software per la Data Integration, annuncia che Informatica Platform è stata scelta da RCS MediaGroup - il colosso dell'editoria italiana - come unica piattaforma di dialogo con il sistema gestionale e per le estrazioni dei dati SAP.
RCS MediaGroup ha, inoltre, confermato l'orientamento tecnologico dotandosi anche di Informatica MDM, la soluzione di Master Data Management che consentirà al gruppo di gestire i dati anagrafici esistenti e di integrarli con le informazioni provenienti dai Social Network.
RCS MediaGroup è uno dei principali gruppi editoriali internazionali, con una presenza capillare nei settori dei media tradizionali e digitali ed è anche un importante operatore nel mercato della raccolta e della distribuzione pubblicitaria. Il Gruppo RCS è stato tra i primi a produrre una versione nativa dei suoi quotidiani per iPad e per Facebook ed è tra i pionieri delle nuove frontiere dell'editoria pensata ad hoc per i dispositivi mobili di ultima generazione e per i canali social del web.
In un piano di sviluppo digitale per la gestione e acquisizione dei dati e l’utilizzo del CRM, RCS MediaGroup aveva già adottato la soluzione Informatica Platform per soddisfare le proprie esigenze di evoluzione del sistema di estrazione, trasformazione e popolamento di data warehouse da un sistema basato su Oracle a uno strumento più robusto.
Con l'aumento della mole di informazioni, le attività di integrazione dei dati dei sistemi gestionali e le fasi di processing si estendevano però oltre le tempistiche di interruzione del servizio programmate. Dopo aver condotto una fase di scouting e valutato un progetto pilota, RCS MediaGroup ha deciso quindi di adottare anche Informatica PowerCenter Advanced Edition - la piattaforma unificata per l’integrazione dei dati aziendali che consente l'accesso a dati provenienti da qualsiasi sistema e in qualsiasi formato.
“Informatica ha concluso la fase pilota in modo brillante, senza richiedere supporto, nei tempi indicati e superando i requisiti che avevamo posto come base per la gara”, ha dichiarato Piero Giorgio Cosma, Senior Architect della Direzione I.C.T. di RCS MediaGroup. “Informatica Platform si è dimostrata così efficace tale per cui siamo riusciti a ridurre la complessità, ottenendo una maggiore efficienza operativa e una conseguente riduzione dei costi Opex aziendali”.
Forte di questa esperienza, RCS MediaGroup ha deciso di dotarsi anche di Informatica MDM, la soluzione di Master Data Management, per migliorare le operazioni con accesso a livello di utente aziendale a dati business critical affidabili e olistici, anche quando sono disseminati per l'intera azienda. “La nostra intenzione era di utilizzare una soluzione di master data management per la profilazione dei clienti e per attività marketing volte alla generazione dell'offerta e, per essere competitivi nel mondo online; il sistema deve dunque essere sempre affidabile per tutti i dati dei clienti nei molteplici sistemi”, conclude Cosma. “Mai come ora abbiamo bisogno di analizzare i Big Data e di capire in che modo possono influenzare il nostro sviluppo; si tratta di una sfida importante e, pur trovandoci ancora in una fase acerba, è impossibile per un'azienda come la nostra rimanere alla finestra. Le soluzioni come il Master Data Management dimostrano l'apertura di Informatica agli ambienti 2.0 essendo già presente un'integrazione con dati provenienti dai canali Social.”
La soluzione Informatica MDM è entrata a regime come sistema di gestione di oltre 13 milioni di dati anagrafici, una quantità impressionante destinata a crescere con l'analisi dei contatti che transitano sui siti gestiti dal Gruppo e attraverso campagne di marketing dedicate.
“La sfida del mercato dell'editoria digitale si gioca proprio sulla capacità di saper gestire le preferenze e le azioni che lettori e utenti online lasciano sul web, sugli strumenti da utilizzare per estrarre i dati e trasformarli secondo le proprie esigenze”, ha dichiarato Fredi Agolli, country manager, Informatica in Italia. “Siamo orgogliosi di aver supportato RCS Media Group, uno dei principali gruppi editoriali italiani e internazionali, nella gestione del proprio patrimonio informativo. L’adozione di Informatica Platform consentirà a RCS MediaGroup di sviluppare campagne di digital marketing sempre più personalizzate ed efficaci e di sfruttare le potenzialità dei canali Social. Questo permetterà loro di ottenere viste complete dei propri clienti, potendo offrire un servizio al cliente ottimale, incrementare e gestire i clienti e migliorare l’efficacia dell’investimento sui dati”.
Link alla success story “RCS Media Group, dal Master Data Management alla conquista dei Big Data”

Informatica

Informatica Corporation (NASDAQ: INFA) è il principale fornitore indipendente di software per l’integrazione dei dati. Aziende in tutto il mondo si affidano a Informatica per massimizzare l’Efficienza dei propri Dati, ottenendo un evidente vantaggio competitivo. Oltre 5.000 aziende a livello mondiale utilizzano Informatica per sfruttare appieno il proprio patrimonio informativo, presente nell'infrastruttura aziendale tradizionale, nel Cloud e nei social network.
Per ulteriori informazioni: www.informatica.com/it

  Informatica su Twitter, LinkedIn e Facebook:
http://twitter.com/InformaticaITA
http://twitter.com/InformaticaCorp
http://www.linkedin.com/company/informatica
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martedì 5 marzo 2013

L’Alchimia del Fuoco: una realtà fantastica

L’Alchimia del fuoco- ShoesTown è il primo libro di una saga che racconta le avventure di Josephine Regina Queens. Una ventenne come le altre, senza famiglia. Attraverso un sogno/incontro con un Incubus, uno spirito della notte, infatti, va incontro al suo destino. Il libro racconta la storia di una strega che non sa di esserlo e una storia d’amore impossibile con un Incubus. Un incontro che cambierà per sempre la sua vita. Joy dovrà infatti scoprire prima di tutto se ciò che sta vivendo è reale o è solo un sogno. Si scontrerà con i suoi dubbi e le sue inceretezze ma vivrà una realtà fantastica che le farà riscoprire la vita “Quella mattina però sentivo uno strano movimento interiore, come se gli ingranaggi della mia anima fossero ripartiti, sentivo quasi lo scricchiolio degli ingranaggi che ripartivano. Ero arruginita, lo erano le mie emozioni persino i miei pensieri tanto abituati a seguire i soliti e bui percorsi mentali. E adesso li sentivo deviare con forza e naturalezza, dalla solita strada. Qualcosa di nuovo stava nascendo dentro di me e nella mia vita. Non sapevo dare un nome a tutto questo. Vita. Forse semplicemente sentivo nuovamente il fluire della vita che sgorgava pura da dentro di me. Come se si fosse stappato un tappo, chiuso chissà da quanto e aprendolo adesso usciva fuori di tutto. Paura, emozioni, gioia, timore, ansia, speranza, coraggio. Ad uno ad uno uscivano fuori. E li potevo percepire e vedere arrivare ad uno ad uno nella mia mente. Luce. Vedevo persino la luce, rischiarare l’oscurità che avevo dentro, che mi aveva annebbiata facendomi perdere me stessa. Fiducia. C’era fiducia nei mei pensieri, nel mio presente, nel mio futuro. Speranza. Anch’essa venne a bussare alla mia porta quella mattina. Coraggio. Il coraggio di vivere fino in fondo quello che la vita mi avrebbe messo di fronte. Mi sembrava di conoscerli per la prima volta. Ero viva e non c’era cosa più bella di sentirmi dentro di essa, presente come non mai”. Un incontro speciale che farà rinascere in Joy, la speranza verso l’amore, verso la vita. Un incontro però che farà scatenare tutta una serie di eventi che Joy dovrà affrontare. Infatti al centro del racconto c’è una maledizione, che solo Joy potrà sciogliere e dovrà scoprire prima di tutto chi è e come farlo. L'autrice Federica Scorpo s’immedesima nel personaggio, raccontando le emozioni della protagonista, gli stati d’animo, i dubbi, le incertezze, le gioie e i dolori. E l’accompagnerà verso la scoperta di se stessa e della sua missione. L’Alchimia del Fuoco-ShoesTown è stato stampato su ilmiolibro.it dov’è acquistabile. 

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YORKER UNIVERSITY SEGNALA "ELEARNING APP",
APPLICAZIONE MOBILE PER LE OPEN UNIVERSITY

Una nuova applicazione è stata segnalata da Yorker University: gli studenti possono anche beneficiare di e-reader,  una funzione sviluppata in OU Anywhere che permette di evidenziare e annotare.

OU Anywhere, questo il nome dell'applicazione, è stata implementata il 30 gennaio scorso e ha reso disponibili  i materiali dei corsi  su diversi dispositivi portatili. I materiali includono libri di testo, video e altre risorse di apprendimento con i quali gli studenti  sono ora liberi di studiare in remoto.

Il  modello Open University, con sede nel Regno Unito, è stata caposcuola e precursore in tutto il mondo dell’insegnamento a distanza assistito. E’ una università senza scopo di lucro ed è la più grande università nel Regno Unito.

L'università è in rete, è questa la prospettiva delle yorker  university, sedi universitarie ed  enti di ricerca presenti sul territorio internazionale, in cooperazione con quello nazionale, nisieme alle biblioteche, i musei e gli enti di studio che svolgono attività  di ricerca, e che oggi potranno essere collegate alla rete della ricerca della Yorker University.

lunedì 4 marzo 2013

E-learning 2.0. Formazione a distanza interattiva e social

Oggi la formazione a distanza è una leva strategica nella competizione non solo per le Università come la  Yorker University, ma anche  tra le aziende e per la crescita personale e professionale delle persone. 
Si tratta di uno strumento che produce valore e permette di restringere i costi di gestione soprattutto in strutture noprofit, ma anche nelle imprese.
Migliorare il profilo di competenze, utilizzando strumenti di e-learning, è oggi un’esigenza sentita soprattutto a livello personale ed è per questo che si stima che entro il 2015 negli Stati Uniti il mercato dell’e-learning raggiungerà i 50 miliardi di dollari, nell’Europa orientale la formazione a distanza crescerà del 24%, in Asia del 30% e in Africa del 18%. Presso le Open University  è già una certezza. 
In Italia la crescita, anche se più ridotta, si fa comunque notare insieme a un’altra tendenza, intercettata da Teleskill – l’azienda  che ha nella formazione a distanza il suo core business – ed è quella di un e-learning più sociale, più condiviso, più autonomo. Non più soltanto la voglia o il bisogno di eseguire dei corsi, ma anche il desiderio di condividere le proprie competenze, di creare dei sistemi formativi, con la semplicità con cui si crea un nuovo gruppo Facebook o si aggiorna la pagina di un blog. Per tutti questi nuovi utenti è nata Teleskill e-learning 2.0, la nuova soluzione Teleskill per la formazione a distanza, che consente di produrre, pubblicare e gestire contenuti formativi in modo facile ed economico. E-learning 2.0 è innovativa perché ampia una piattaforma di formazione a distanza già molto articolata, ma semplicissima da usare, con la possibilità di eseguire webinar o videoconferenze e di trasformare questi stessi eventi in contenuti formativi. Infatti, i contenuti multimediali possono provenire direttamente dalle sessioni di videoconferenza live registrate e quindi inseriti nella piattaforma per essere fruiti da tutti. Questo significa che un professionista di qualsiasi settore può produrre i suoi contenuti in materia del tutto autonoma, decidendo in base alle sue esigenze e al suo tipo di pubblico e scegliere il formato finale senza l'ausilio di terzi. E anche che può tracciare insieme la formazione asincrona, quella degli LMS, con quella sincrona dei partecipanti “on line e in tempo reale” all’evento formativo. Vantaggi significativi anche per la persona da formare. L'accesso alla piattaforma consentirà a ciascun utente di seguire il proprio percorso formativo composto da attività on-demand (moduli formativi multimediali, risorse di approfondimento, test di ingresso/uscita/gradimento) e attività di aula virtuale interattiva via web in diretta. Ma anche di visualizzare la propria scheda formativa in cui viene riportato il progresso delle attività formative seguite. Inoltre potrà accedere a eventuali risorse di approfondimento messe a disposizione degli utenti e utilizzare i principali strumenti di social network quali: forum, comunità di pratica, blog, etc.. In più E-learning 2.0 è totalmente web based. Non necessita quindi di installazione e non occorrono competenze specifiche. Il target a cui si rivolge questo nuovo prodotto è davvero molto vasto. Può riguardare i docenti (o le università) che abbiano alunni che frequentano i corsi a distanza, ma anche aziende con reti vendita diffuse sul territorio e che necessitino di formarle o aggiornarle.

BLENDED. 

Dal 2000 questo termine ha indicato un percorso formativo basato su formazione in aula e formazione a distanza (asincrona). Oggi il concetto di blended deve essere legato a un percorso formativo composto da formazione e-learning tradizionale (ovvero corsi asincroni / registrati) e simulazione di classi tradizionale, cioè classe virtuale interattiva. La classe tradizionale, qualora sia possibile, potrebbe aggiungere interattività al corso per aumentare quell’apprendimento collaborativo, alla base di ogni progetto di formazione moderno.” Infine, come per ogni soluzione di cui è proprietaria, Teleskill ha aggiunto una cura particolare all’accessibilità delle funzioni del portale, estendendole alla più ampia utenza possibile, garantendo la fruibilità di tutti i servizi on-demand con un qualunque web browser e da qualunque dispositivo, incluso gli smartphone e i tablet.



Postato da Yorker University 

domenica 3 marzo 2013

Il Network ItaliaUp lancia la rubrica Spazio Audiolibri

Spazio Audiolibri è la nuova rubrica del Network ItaliaUp.net, interamente dedicata al mondo dell' audiolibro. Una nicchia di mercato in forte espansione che vede una cospicua produzione di opere letterarie rigorosamente in chiave audio.

Perchè l'audiolibro? Il libro che si ascolta, nasce probabilmente per rispondere alle esigenze di un modello di vita sempre più in movimento. In macchina, in treno, mentre si fa jogging. L' audiolibro si pone in questi e in tanti altri casi, non come un' alternativa al classico volume cartaceo ma come una comoda espansione dell' esperienza di lettura.
Adatti ai pigri insomma ma anche ai veri appassionati che non vogliono rinunciare a leggere anche nei luoghi e nelle situazioni più quotidiane.

A questo universo, fatto di case editrice, autori e pionieri, ItaliaUp.net ha dedicato una rubrica a puntate diffusa sui siti web del Network e via Twitter attraverso l' hashtag #SpazioAudiolibri.
Ogni settimana un incontro con un' opera o con una collana, per divulgare, in partnerhship con AEDA - l' associazione italiana editori audiolibri, la cultura dell' audiolibro.


Postato da Yorker University 

"Italiens: quando gli immigrati eravamo noi". Alla Cantina Ponte l'appassionata rappresentazione dedicata al tema dell'emigrazione


Si è svolto venerdì 1 marzo sul palco della Sala delle Botti della Cantina Ponte, a Ponte di Piave (TV), l’intenso spettacolo musicale italo-francese.

30 attori rigorosamente non professionisti, testi di autori importanti come Gianantonio Stella, Gualtiero Bertelli e Rocco Femia, tre date per un tour che arriva per la prima volta in Italia dopo una trentina di rappresentazioni di successo in Francia: ecco gli ingredienti dell’atteso spettacolo sul fenomeno migratorio che la Cantina Ponte ospiterà il prossimo 1 marzo nella Sala delle Botti, l’ampio spazio da sempre messo a disposizione dell’azienda per i più importanti appuntamenti a carattere socio-culturale della comunità trevigiana.

Musica e canti, provenienti in alcuni casi dal patrimonio popolare italiano, in altri composti appositamente per questo lavoro, saranno il veicolo attraverso il quale gli oriundi del gruppo “Incanto” di Tolosa racconteranno le discriminazioni, le prove e le sfide affrontate dai nostri nonni per integrarsi nelle nuove patrie, ma anche la difficoltà per i francesi di accettare l’arrivo degli stranieri. Una riflessione corale e complessa, dunque, interpretata proprio dagli stessi figli degli italiani che emigrarono in Francia, con l’aiuto anche di straordinarie immagini originali e documenti dell’epoca, frutto di un’approfondita ricerca in diversi archivi, anche privati e familiari.

Alla prima tappa italiana di Ponte di Piave, seguiranno altri due appuntamenti a Cordignano e Zero Bianco.



Postato da Yorker University

sabato 2 marzo 2013

Chiave di Volta Networking Torino


Nasce un nuovo portale d'informazione culturale a Torino. Chiave di Volta Networking Torino è una piattaforma creata per la maggiore diffusione delle idee e delle attività dei torinesi ed un punto informativo online per i turisti.
Chiave di Volta Networking Torino ha come obiettivo principale quello di supportare la comunicazione e la maggior fruizione della cultura a tutti i livelli.
E' un sogno che finalmente si realizza.
Chiave di Volta si è trasformata da Associazione culturale nata nel 2005, in un SOCIAL MEDIA, più visibile e di supporto creativo con il suo SOCIAL NETWORK.
In questa fase siamo Torino, dando ampio spazio, aperti a collaborazioni ed ampliamenti successivi.
Cosa aspetti ad iscriverti ed entrare anche tu nel bellissimo mondo virtuale di Chiave di Volta? Yorker University ti invita a provare. 

Dai un'occhiata e lascia i tuoi suggerimenti per le tue esigenze e per dare risalto a una  bellissima città!
 

venerdì 1 marzo 2013

Presentazione del libro Le Storie mai narrate di Miribet e Rinastil di e con Deborah Cannas

Sabato 2 marzo al nelle sale de Lazzaretto da Cagliari sarà presentato il romanzo fantasy della giovane scrittrice cagliaritana Deborah Cannas

“Correva l’anno 100 della III era del Mondo Parallelo, e negli abissi delle terre marine di Miribet, Regina di tutti gli Oceani di Oceanisirt, tutto era bellissimo. La vita scorreva felice e laboriosa.....a palazzo si preparava una festa a sorpresa per Miribet, in occasione del suo 345simo compleanno”. 


E' l'incipit de 'Le Storie mai narrate di Miribet e Rinastil', romanzo d' esordio nella letteratura fantasy di Deborah Cannas. Il volume sarà presentato alla stampa e al pubblico sabato 2 marzo alle ore 18,30 al Lazzaretto di Cagliari. 

Pubblicato dalla casa editrice La Riflessione di Davide Zedda, il romanzo nelle sue 174 pagine trasporta il lettore alla scoperta di Oceanisirt, una terra per metà sommersa e per metà all'asciutto. Una sorta di Eden abitato da elfi, sirene, tritoni e personaggi fantastici, in uno scenario contraddistinto da vaste praterie di fiori profumati e variopinti, ancora conchiglie, stelle marine, alghe, coralli e molto altro dove tutto è pace, magia e amore. Pagina dopo pagina, l'universo avventuroso ideato da Deborah Cannas si snoda tra colpi di scena, vicende d'amore, drammi e le meschinità del cattivo di turno incollando il lettore alla storia e come prendendolo per mano lo accompagna fino all'ultima pagina. 

Dopo il suo esordio nel mondo dell'editoria nel 2010 con il volume 'S.l.a. - Speranza Libertà Amore», la giovane scrittrice nata a Imperia il 14 ottobre del 1982 da genitori sardi e cagliaritana a tutti gli effetti, si cimenta con questa sua ultima fatica letteraria che vede la luce dopo ben sette anni di gestazione. Diplomata come assistente per i Servizi Sociali, l'autrice, appassionata fin dalla tenera età di storie di fate e draghi e mondi immaginari, trasferisce nella passione per la scrittura la sua dedizione all'impegno civile e umanitario nei confronti dei più deboli e di quanti soffrono di un disagio. 

Deborah Cannas con il suo romanzo fantasy lancia anche un messaggio: “ I sogni non devono restar chiusi nel cassetto - racconta - ma essere messi fuori, perché solo così si possono realizzare”. 

Alla presentazione, oltre all'autrice intervengono l'editore, Davide Zedda e la giornalista Carmen Selis, a sottolineare alcuni significativi passi del romanzo, letti al pubblico durante la serata, saranno le note dei brani di musica celtica eseguiti dal musicista Nicola Agus, noto e apprezzato in Sardegna per le sue esecuzioni anche con le launeddas.

Posted by Yorker University 

giovedì 28 febbraio 2013

Ricercatori statunitensi hanno dimostrato che cantare fa bene

Risultato di una ricerca scientifica condotta dalla dottoressa Lauren Stewart (Università di Londra).

Il risultato di una ricerca scientifica condotta dalla dottoressa Lauren Stewart (Università di Londra)

“Canta che ti passa”, recita un noto motto popolare ed ora si è scoperto in modo inequivocabile e scientifico che quel motto corrisponde a verità. Cantare fa bene al corpo e alla mente, se poi si pensa che non ci vuole nulla, che non costa nulla, allora si capisce bene come questa libera e spontanea capacità che tutti abbiamo, sia stata davvero sottovalutata. Va da sé che non c’è bisogno di una bella voce per cantare, lo si può fare con quella che si ha a disposizione, anche se non è intonata o rauca, purché lo si faccia con gioia, con il gusto e il piacere di cantare, cioè di rilassarsi, di ridere, di essere sereni.

La dottoressa Lauren Stewart, capo ricercatrice presso il Dipartimento di Musica, Mente e Cervello della facoltà di Psicologia dell’Università di Londra ha dimostrato l’efficacia del canto su persone affette da disturbi emotivi e comunque su persone con problemi seri di salute. Che non sia difficile immaginare che tra canto e salute ci possa essere una relazione stretta, questo è chiaro, più difficile dimostrare scientificamente il perché, ma i risultati ci sono. Lasciamo parlare direttamente la dottoressa Stewart: “La ricerca scientifica ha accertato che la gratificazione è sempre associata a trasformazioni positive sia delle funzioni psicologiche sia di quelle fisiche. Abbiamo quindi pensato che fosse importante compiere un’indagine approfondita su questo fenomeno. Cantare costringe ad effettuare una respirazione profonda, che serve per ottenere una buona presa di fiato, tra un verso e l’altro del testo da cantare. Tutto questo si traduce in un vero e proprio esercizio respiratorio, che migliora la funzionalità polmonare e l’ossigenazione del sangue. A questo miglioramento corrisponde un abbassamento dei livelli massimi di pressione sanguigna, che si assestano su valori più bassi. Inoltre, esercitarsi nel canto distrae, cioè aiuta la mente a spostare l’attenzione dall’evento stressante e consente d’interrompere la catena dello stress. E’ un altro risultato fondamentale per il benessere psicologico. Infatti, cantare aiuta a cambiare positivamente la produzione di ormoni che influiscono sul nostro umore, cioè la dopamina e la serotonina. Nel cervello di chi canta si attiva la produzione di questi due ormoni che, a loro volta, annullano l’azione del cortisolo, l’ormone dello stress. In questa lotta tra ormoni vincono così quelli del benessere e il risultato finale di queste trasformazioni è quello per cui, dopo aver cantato, si ottiene un umore migliore e un maggiore senso di rilassatezza”.

Ma non è finita qui, perché gli effetti benefici si fanno sentire anche sulla memoria e su altre funzioni cerebrali. Innanzitutto, va precisato che imparare le parole e la melodia a memoria è un esercizio mentale efficace. Più canzoni conosciamo e cantiamo e maggiori sono i benefici che ne ricaviamo. Poi, oltre alla memoria, si fa un esercizio di linguaggio, nel senso che apprendiamo e apprezziamo le immagini, le metafore e la musica delle parole e delle frasi che compongono un testo poetico. Se si tratta di un testo in lingua straniera, meglio, perché l’esercizio è ancora più interessante. La dottoressa Lauren Stewart ha potuto constatare che le persone colpite da malattie serie come ictus e infarto e che hanno subìto danni nella parte del cervello legata al linguaggio, con il canto hanno recuperato la capacità di parlare.

Restano da precisare ancora un paio di cosette: quanto tempo bisogna cantare perché si ottengano i benefici sperati e come cantare. In genere, non meno di 20 minuti al giorno, anche se non esiste un limite massimo. Per quanto riguarda il “come”, meglio sarebbe a voce piena, ma se si canta a mezza voce, va bene lo stesso. Infine, intonati o no, basta cantare, con passione e con gioia. Se, invece, il canto è uno sforzo o una simulazione, ebbene, non vale. Le cose fatte a forza, senza convinzione né passione, non danno nessun risultato, che si tratti di canto o di qualsiasi altra attività.


lunedì 25 febbraio 2013

Conferenza stampa di presentazione della 9a edizione di Model Expo Italy


Mercoledì 27 febbraio c.m., nel Palazzo Uffici di Veronafiere in Viale del Lavoro 8, è in programma, alle ore 11.00, la conferenza stampa di presentazione della 9a edizione di Model Expo Italy (2-3 marzo prossimi, in contemporanea con la 48a edizione di Elettroexpo).


Alla conferenza stampa, ospitata nella sala Cda al 5° piano, intervengono: - Damiano Berzacola, vicepresidente vicario di Veronafiere,

- Elena Amadini, vicedirettore commerciale di Veronafiere,

 - Giuseppe Scardova, presidente Compagnia modellisti ferroviari Verona

 - Luciano Albieri, presidente Gruppo modellistico veronese
 - Oscar Fanna, rappresentante dell’associazione Clv brick team Lego Servizio Stampa Veronafiere Tel.: +39.045.829.82.42 – 82.85 -83.14-82.90 pressoffice@veronafiere.it


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domenica 24 febbraio 2013

"SCIENZA FAI DA TE": INTERVISTA A LIZ BONNIN, PRESENTATRICE DEL PROGRAMMA

Pubblichiamo l'intervista presentata da Gravità Zero a Liz Bonnin, conduttrice del celebre programma "Scienza fai da te" in onda su BBC Knowledge - Canale 332 del Digitale Terrestre Mediaset Premium  (qui la programmazione).
La dottoressa Liz Bonnin, conduttrice del programma
Liz è diventata famosa presentando programmi di vario genere nel Regno Unito, come Science Friction e Wild Trials.

È laureata in conservazione delle specie animali e lavora come volontaria alla Società zoologica di Londra (ZSL).

Scienza Fai Da Te affronta diversi aspetti della scienza e li esamina da angolazioni diverse e per certi versi inaspettate. Quale approccio ha catturato di più la tua attenzione e quale hai ritenuto più efficace?
Nonostante Scienza Fai Da Te affronti argomenti anche molto differenti tra loro, il nostro approccio è sempre stato quello di approfondire minuziosamente l'argomento e rivelarne gli aspetti scientifici più emozionanti, sia quando si cerca di capire in che modo le nubi di cenere prodotte durante l’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull hanno aggredito lo spazio aereo europeo nel 2010, sia quando  si indaga come la ricerca sul quorum sensing tra i batteri è in grado di offrire un'alternativa agli antibiotici nella lotta contro le infezioni. Jem tende a spingere i confini degli argomenti trattati, tanto da essere in grado perfino di realizzare la sua versione di un cannone a vortice; la premessa è che il mondo intorno a noi è ricco di processi e fenomeni incredibili, e la scienza può spiegarli.
Il nostro compito è quello di rivelare gli aspetti scientifici che si celano dietro ai problemi che ci riguardano e, così facendo, speriamo di riaccendere la curiosità della gente nei confronti del mondo in cui vive.

sabato 16 febbraio 2013

INTERNET-DIPENDENZA: aumenta rischio depressione nei soggetti Internet Addicted

I ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e della Swansea University (UK) hanno esplorato un campo attualmente ancora poco conosciuto, quello della dipendenza da Internet. Nel lavoro pubblicato su Plos One sono stati evidenziati gli effetti dell’esposizione a Internet nel breve periodo su giovani soggetti affetti da Internet dipendenza, riscontrando una riduzione del tono dell’umore.

Lo studio, condotto da Roberto Truzoli e Michela Romano presso l’Università di Milano e a da Phil Reed e Lisa A. Osborne della Swansea University, ha esaminato l'impatto immediato dell’esposizione a Internet sugli stati psicologici e sull’umore di persone dipendenti da Internet e su utenti di Internet non dipendenti, con un’età media di 24 anni. I 60 partecipanti hanno svolto una batteria di test psicologici per esplorare i livelli di dipendenza da Internet, l’umore, l’ansia, la depressione, la schizotipia e i tratti di autismo. Quindi i partecipanti hanno utilizzato liberamente Internet per 15 minuti e successivamente sono stati nuovamente valutati per l'ansia e l'umore.

Un primo risultato dello studio è le persone dipendenti da Internet hanno evidenziato una marcata riduzione del tono dell’umore subito dopo aver smesso di utilizzare Internet rispetto ai partecipanti non dipendenti, rilevando un evidente impatto negativo sull’umore.
L'impatto negativo immediato sull’umore delle persone dipendenti può contribuire all'aumento dell’uso di Internet da parte di questi individui che cercano di modificare il loro umore impegnandosi ulteriormente nell'utilizzo di Internet, rafforzando così la spirale di dipendenza. Questo fenomeno suggerisce un possibile meccanismo di mantenimento del comportamento di dipendenza da Internet.
“Il principale dato nuovo del nostro studio è l’evidenziazione di cosa succede all’umore di coloro che sono dipendenti appena smettono di navigare -commenta il Dott. Roberto Truzoli, psicologo clinico del Centro Trattamento Disturbi Depressivi dell’Unità Operativa Psichiatria II (Direttore Prof.ssa Gabriella Ba), Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “L. Sacco” - Università degli Studi di Milano.
“C’è evidenza - aggiunge il Prof. Phil Reed- che in rete ci sono alcune brutte sorprese in agguato per il benessere delle persone”.

In secondo luogo si è osservato che la dipendenza da Internet può essere associata con depressione pregressa, anticonformismo impulsivo e tratti di autismo.
“Si conferma che le persone con pregressi disturbi dell’umore e d’ansia possono essere a rischio di uso eccessivo di Internet. La rilevazione di tratti autistici però è una evidenza nuova potenzialmente interessante, ma le ragioni di questa associazione sono attualmente poco chiare e richiederanno nuove ricerche” – commenta il Dott. Roberto Truzoli.

Romano M, Osborne LA, Truzoli R, Reed P (2013)
Differential Psychological Impact of Internet Exposure on Internet Addicts.
PLoS ONE 8(2): e55162. doi:10.1371/journal.pone.0055162
http://dx.plos.org/10.1371/journal.pone.0055162

Per informazioni:
Dott. Roberto Truzoli
Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “L. Sacco” - Università degli Studi di Milano
U.O. Psichiatria II - A.O. Polo Universitario “L. Sacco”
tel. 02.39043153 - 02.50319729
email: roberto.truzoli@unimi. it

martedì 12 febbraio 2013

CORSO DI AGOPUNTURA: INTERVISTA AL DOTTOR MAURO CUCCI

Abbiamo intervistato il Dr Mauro Cucci, direttore dell'Istituto Superiore di Agopuntura, ente di formazione per medici e farmacisti (qui la sua storia).
Dr Cucci, lei che è il fondatore dell'ISA, quali motivi l'hanno spinta a portare questa disciplina millenaria in Italia? 
A quel tempo eravamo un gruppo di medici, docenti e studiosi di questa disciplina, che, pur provenienti esperienze diverse, lavoravamo insieme da qualche anno sotto una gestione diversa. Non eravamo soddisfatti e, dopo quale tentativo di evoluzione interna abbiamo deciso di fare da soli. Già a quell’epoca, e oggi più che mai, le Scuole di Agopuntura in Italia sono parecchie.
Crede davvero che nel panorama formativo italiano ci sia spazio e necessità di un Istituto come il vostro? 
La maggior parte delle scuole di Agopuntura in Italia e nel mondo sono legate ad una didattica ancora troppo legata al Simbolismo cinese, che presenta un modello valido da millenni, ma si esprime con un gergo che è troppo lontano dal retro-terra culturale del medico occidentale e quindi risulta incomprensibile. Da prendere come un atto di fede e che si presta alle critiche di non scientificità che fanno la fortuna dei suoi detrattori. L’Agopuntura invece è una disciplina che, se opportunamente decodificata, può essere perfettamente integrata con la scienza occidentale, senza perdere alcunché della propria millenaria validità. 
E’ proprio questa consapevolezza, assieme alla competenza in questa disciplina di “traduzione” che ci ha reso consapevoli dell’esistenza di uno spazio per noi nel panorama formativo italiano
Siete gli unici, in Italia a proporre questo approccio?
No, e, onestamente, non siamo neanche stati i primi. L’Energetica dei Sistemi Viventi, questo è il nome della disciplina, è insegnata anche in altre scuole. Il gruppo di docenti che ha fondato il nostro Istituto, dopo aver maturato molte esperienze con l’Agopuntura Tradizionale, si è conosciuto in una scuola di ESV. Il problema è che queste scuole spesso dimenticano le origini e i presupposti dell’Agopuntura, che sono poi le fondamenta del modello culturale. Così facendo la trasformano in qualcosa di meccanicistico la impoveriscono e fanno esattamente il contrario dello scopo per cui la ESV è stata elaborata: sfruttarne al massimo le potenzialità. La nostra didattica ha invece l’ambizione di rispettare al massimo il Corpus Dottrinale Tradizionale, dando però ai discenti la possibilità di capirne la logica scientifica che sta alla base di un gergo tanto simbolico.
Perché un medico moderno dovrebbe essere interessato allo studio dell’Agopuntura? 
Indipendentemente dal fatto che poi la pratichi o meno, l’Agopuntura obbliga il medico a riscoprire un approccio globale, olistico, alla salute dei propri pazienti, che troppo spesso viene emarginato, e, quasi sempre, proprio ignorato, nella formane universitaria moderna. Dopo anni di super specializzazione e di protocolli terapeutici standardizzati, la ricerca medica attuale sta riscoprendo l’unicità dell’individuo e l’estrema importanza della integrazione con l’ambiente. Questi contributi però fanno ancora molta fatica ad entrare nei programmi universitari. Per l’Agopuntura invece questo è un approccio obbligato. Per essere buoni agopuntori ogni essere umano deve essere inteso un’entità unica immersa nel suo ambiente e come tale va sempre considerato. Nella salute e nella malattia. Questo è l’arricchimento generale per un medico che si avvicina all’Agopuntura. Poi c’è indiscutibilmente un aspetto più pratico: L’acquisizione di uno strumento complementare alla medicina convenzionale che arricchisce il professionista di una serie di competenze maggiori e sempre più efficaci.
Quali prospettive professionali si aprono per il medico diplomato presso il vostro Istituto? 
Purtroppo al momento le maggiori possibilità professionali sono ancora confinate nell’ambito dell’attività privata, che però offre attualmente ottime possibilità di soddisfazione. L’opportunità di lavorare in ambito pubblico o convenzionato sono ancora marginali. Recentemente però si stanno aprendo sempre più spazi in questo settore, anche in virtù di qualche movimento legislativo e istituzionale, che sembra aprire nuove strade al riconoscimento ufficiale all’Agopuntura
La maggior parte delle scuole italiane propone un corso triennale. Per quale ragione voi ne promuovete uno biennale? 
Abbiamo sempre ritenuto che fosse l’offerta formativa ad influenzare i monte-ore e non viceversa. Noi riteniamo che sia possibile proporre un prodotto di estrema qualità, che vada ben oltre i requisiti minimi e permetta al discente di acquisire una competenza più che sufficiente per lavorare in autonomia tramite le ore, teorico-pratiche e online, che abbiamo suddiviso in due anni. Attualmente le uniche richieste di monte-ore standardizzate provengono dagli Ordini Professionali Provinciali e, la maggior parte di queste, vengono soddisfatte dal nostro monte-ore proposto. Consci però del fatto che alcuni Ordini chiedono a triennalità, abbiamo predisposto un terzo anno, opzionale, per coloro che, intendendo iscriversi al Registro dei Medici Agopuntori della propria Provincia, se questo richiede, come criterio di ammissione, la triennalità.
Quello che proponete è un percorso impegnativo? 
Molto. Occorre una forte motivazione e uno sforzo intellettuale notevole. La soddisfazione e le possibilità di migliorare la propria qualità professionali sono, a risultato raggiunto, decisamente grandi.

Contatti: 
L'istituto Superiore di Agopuntura ha una pagina web: www.isagopuntura.org
Una pagina Facebook  e un canale su TWITTER  
Tel. - Fax: 02 37648561 - lun-ven, 16:00-18:00

mercoledì 6 febbraio 2013

Il Politecnico di Milano pubblica il report dell'Osservatorio Risk Management nelle PMI italiane


L'Osservatorio Risk Management nelle PMI italiane è realizzato dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano nell'ambito delle attività della Cattedra Cineas di Global Risk Management, in collaborazione con the FinC - the Finance Centre e con CONFAPI Industria.


Campione: 427 PMI italiane distribuite su tutto il territorio nazionale ed appartenenti a tutti i settori dell’economia. 
Il report completo è scaricabile da http://www.risk-governance.eu


La ricerca si è focalizzata su quattro aree principali:

1) L’approccio alla gestione del rischio
Un primo risultato evidenzia come una buona parte (53%) delle imprese percepisca correttamente il rischio non solo come fonte di minaccia, ma anche come fonte di opportunità, superando la vecchia concezione, molto diffusa fino a pochi anni fa anche nelle grandi imprese, secondo la quale i rischi presentano solo aspetti negativi che incidono negativamente sui risultati dell’impresa.

Se anche le grandi imprese stentano a spostare la loro cultura del rischio verso il dualismo minaccia-opportunità, una tale inattesa maturità da parte di imprese di piccole e medie dimensioni rappresenta un segnale molto positivo.
Coerentemente ad un atteggiamento maturo verso il concetto di rischio, un terzo (33%) delle PMI intervistate adotta un approccio proattivo verso la gestione del rischio. Tale percentuale aumenta al 45% se si considera il sottoinsieme delle imprese che hanno dichiarato di percepire il rischio come un’opportunità.



2) Il processo di risk management 
Per quanto concerne l’esposizione alle diverse tipologie di rischi, il rischio finanziario viene percepito come l’area più critica (48% delle aziende), seguito da quello operativo (35%); le stesse categorie di rischio, operativo e finanziario, sono anche quelle che assorbono maggiori risorse, secondo il 46% e il 41% degli intervistati. 
Più in particolare prevalgono, tra i rischi strategici, il rischio di controparte e il rischio di concentrazione, considerati rispettivamente dal 49% e dal 51% degli intervistati, il rischio di credito (60%) tra i finanziari e il rischio connesso ai processi (53%) tra gli operativi.



3) L’evoluzione del profilo di rischio
Oggi il 17% degli intervistati ritiene di avere un profilo di rischio alto, il 58% medio e il 25% basso. L’incidenza delle imprese che negli ultimi 5 anni hanno visto aumentare il loro profilo è elevata (35%), così come quella che prevede un aumento nei prossimi anni (25%), mentre solo un modesto 5% ritiene che il profilo di rischio potrà ridursi nel prossimo futuro.
La consapevolezza che, nello scenario attuale, non sia possibile rimanere competitivi sul mercato e contemporaneamente ridurre il profilo di rischio dell’impresa, si riflette anche sulle risorse investite nella gestione dei rischi: praticamente nessuna delle aziende intervistate prevede di ridurre il proprio profilo di rischio nei prossimi tre anni, e tra quelle che prevedono un aumento del profilo di rischio, ben il 57% dichiara che gli investimenti in risk management cresceranno nei prossimi anni. 



Incrociando le informazioni sulla dinamica del profilo di rischio con quelle sulle operazioni effettuate negli ultimi tre anni, si è potuto verificare che ad un profilo di rischio in crescita è spesso associata l’entrata in nuovi mercati, l’operazione straordinaria di gran lunga più diffusa, che interessa ben il 59% delle imprese del campione, confermando la forte spinta all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane.


Andando ad analizzare le tecniche e gli strumenti che le PMI adottano per la valutazione dei rischi, si può notare come la maturità in termini di percezione del rischio stenti a confermarsi quando si viene alla verifica operativa della sua gestione.
Sono poche le imprese che si sono dotate di procedure formali e standardizzate per le diverse fasi che compongono il processo di risk management (identificazione, stima, trattamento, monitoraggio e reporting): l’82% delle imprese formalizza meno di tre fasi su cinque, e solo il 3% le formalizza tutte; altrettanto poche sono quelle che, indipendentemente dalle tecniche adottate, misurano la probabilità di accadimento (37%), mentre il 63% considera gli impatti finanziari dei rischi cui è esposto.



In quanto alle modalità di trattamento dei rischi identificati, un dato tra tutti evidenzia una generale impreparazione delle PMI ad affrontare le nuove sfide offerte dal business: tra le imprese che realizzano tra il 25% e il 75% del proprio fatturato in valuta diversa dall’Euro, il 79% non tiene in considerazione il rischio di cambio e non adotta alcun tipo di copertura; sorprendentemente, è ancora maggiore (91%) l’incidenza delle aziende che non tengono in considerazione il tasso di cambio tra quelle che realizzano più del 75% del fatturato in valuta diversa dall’Euro.


Il monitoraggio avviene nella maggior parte dei casi una o due volte l’anno (31% e 36%); in qualche circostanza anche trimestralmente (nel 20% dei casi). Più rare sono situazioni di monitoraggio molto frequente, in cui viene effettuato almeno una volta al mese e probabilmente riconducibili a situazioni di emergenza che le imprese si sono trovate ad affrontare, in seguito all’assunzione di una eccessiva esposizione al rischio. Per monitorare la performance/esposizione, la maggior parte degli intervistati fa uso del risultato operativo e del risultato della gestione ordinaria (rispettivamente 37% e 28%). Poco utilizzate sono misure come l’EVA, il VaR, il RAROC, la volatilità degli utili e altre misure risk-adjusted, e ciò è in linea con le aspettative secondo le quali le PMI, in virtù della ridotta dimensione e quindi della limitatezza delle risorse, non adottano strumenti particolarmente sofisticati come potrebbero essere, appunto, delle misure di performance aggiustate per il rischio.


Per quanto riguarda i ruoli e le responsabilità in termini di gestione del rischio, solo l’1% delle imprese intervistate dedica una risorsa ad attività di risk management a tempo pieno; l’11% delle imprese affida il compito a consulenti esterni, mentre nella grande maggioranza dei casi (88%) il compito è assolto da una figura interna che ricopre altri ruoli e che dedica parte del suo tempo alla gestione del rischio. Tale figura interna è prevalentemente l’Amministratore (58%) e, più di rado, il Direttore Finanziario (26%) o una figura che riporta a lui (8%).


Il Consiglio di Amministrazione, quando è coinvolto nel risk management, ne definisce la strategia (43% dei casi), ma nel 28% delle imprese esso non è coinvolto in alcun modo. Tuttavia, segmentando le aziende per il numero di anni da cui hanno intrapreso attività di risk management, si nota come il CdA sia coinvolto nella quasi totalità di quelle più mature (98% tra quelle che adottano tecniche di risk management da più di 5 anni, 100% tra quelle che le adottano da più di 10 anni).



4) La cultura del rischio, comunicazione e formazione. 
Infine, si è voluto analizzare quanto la cultura del rischio sia diffusa all’interno dell’azienda attraverso iniziative specifiche di formazione e divulgazione: quasi nessuna azienda prevede iniziative di questo tipo rivolte a tutti i dipendenti, ma solo al top management (per il quale sono previsti corsi formazione ad hoc nel 17% dei casi, seminari nel 16% e workshop nel 19% dei casi) e ai responsabili della gestione del rischio (per il quale sono previsti corsi formazione ad hoc nel 23% dei casi, seminari nel 15% e workshop nel 20% dei casi).
Il 17% delle aziende dichiara di avere in programma per il futuro iniziative rivolte a tutti i dipendenti, il 32% iniziative rivolte solo al top management e 31% rivolte ai responsabili per la gestione del rischio.
D’altra parte, ciò è coerente con il fatto che, nella maggior parte dei casi, anche la comunicazione interna sui rischi non riguarda tutti i dipendenti, ma solo i diretti interessati (78% degli intervistati).




Il report completo è scaricabile da http://www.risk-governance.eu


Per maggiori informazioni: riskmanagement@polimi.it



martedì 29 gennaio 2013

laPENSOcosì Un esperimento scientifico sul Web per analizzare l'umore dei cittadini in vista delle elezioni del 24-25 febbraio



È opinione condivisa che quelle del 24-25 febbraio saranno le prime elezioni italiane dell’era “social”: Internet è ormai l’arena dove si svolge una buona parte del dibattito politico tra i cittadini e gli stessi candidati sono sempre più presenti su Twitter e Facebook. Perché allora non utilizzare la piattaforma e gli strumenti digitali per conoscere meglio l'umore, le tendenze e le preferenze del corpo elettorale? È questa l'idea alla base di laPENSOcosì, il nuovo esperimento di analisi dell'ambiente sociale lanciato dai ricercatori di EveryAware, progetto europeo coordinato da Fondazione ISI. Attraverso un software speciale, laPENSOcosì invita gli utenti del Web a esprimere il proprio giudizio su candidati, liste, coalizioni. Con una grande novità: la possibilità non solo di premiare i candidati preferiti, ma di assegnare anche valori negativi. Contribuendo a definire una mappa più precisa e realistica degli orientamenti e dell'umore degli elettori italiani.

COME FUNZIONA

Partecipare è semplicissimo. Basta collegarsi al sito http://www.lapensocosi.it/ e selezionare la voce “Gioca” (o “Gioca su Facebook”, attraverso cui ci si collega al social network). Da quel momento si può iniziare a valutare i candidati, i partiti e le coalizioni.